Indice ed inizio argomento "ricordo di Luca Tonello"

 

I FATTI SUL DELITTO DEL SILE, ESPOSIZIONE LUNGA

Ho cercato di ricostruire la verità basandomi sugli atti del processo e su altri documenti e conoscenze non rilevanti ai fini penali. Tra le varie dichiarazioni degli imputati, spesso contraddittorie e diverse le une dalle altre, ho scelto quelle che, a mio parere, sono le più logiche e concordanti con i fatti rilevati dalla polizia e dai consulenti tecnici. Ho cercato di non parlare di Bertazzoni dato che è stato assolto. Comunque spero, almeno, di essermi avvicinato alla verità.

1. PREMESSA

Per fortuna non si verifica spesso.
Per fortuna donne così nascono raramente.
Ma quando ciò avviene, sono dolori per tutti gli uomini che hanno la sfortuna di cadere nella loro ragnatela.
Sono dolori anche per tutti i loro famigliari.
Sono problemi anche per lo Stato dove essi vivono, che si viene a trovare con risorse umane rovinate, sfiduciate e con meno volontà di vivere e di lavorare.
Inoltre ci sono i notevoli costi per la Giustizia.

In Italia, purtroppo, i problemi sono maggiori rispetto agli altri paesi, perché in Italia si vogliono rieducare i criminali e non si aiutano le loro vittime a lenire il loro dolore (dei 15 paesi aderenti all'Unione Europea, oltre all'Italia, solo la Spagna prevede nella sua costituzione la rieducazione del condannato, ma non in tutti i casi). Lo Stato sa che di quel dolore si può anche morire, ma deve continuare nella sua missione di rieducazione e di aiuto dei criminali. Non può pensare anche alle loro vittime.
Ma questo modo di fare, a mio parere, non fa dell'Italia uno Stato "giusto" e, pertanto, non incoraggia gli italiani a rispettare la legge.

Purtroppo è capitato che a Treviso è nata una donna così.
Il suo nome è Rossana Bertelli.
Le piace ballare, le piace fumare hashish, le piace l'ecstasy, ma forse ciò che desidera più di tutto è quello di far sesso con altre donne.
Le piace fare sesso anche con gli uomini, ma forse lo fa soprattutto perché loro in cambio le danno denaro e le pagano i divertimenti.
Una sua amica ha dichiarato che chiedeva soldi un po' a tutti, soldi che poi non restituiva, e che aveva la mania di raccontare bugie.
E' stata definita da tutti i testi interrogati dalla polizia, come una ragazza dai facili costumi, fedifraga, che non disdegnava rapporti sessuali di tipo omosessuale.

Luca Tonello, purtroppo, ha avuto la sfortuna di innamorarsi di Rossana Bertelli.
Luca era un giovane bravo ed onesto che lavorava per formarsi una famiglia. Era molto buono e aiutava sempre chi aveva bisogno. Quando sua madre gli diceva di stare attento perché c'è tanta cattiva gente in giro, lui le rispondeva che nessuno poteva fargli del male, perché lui aveva fatto sempre del bene a tutti.
Per la Bertelli forse Luca era l'uomo ideale. Ai suoi amici diceva che Luca era un ragazzo buono, che era disponibile a farle regali e che la faceva vivere "da Regina". Forse era proprio il tipo di uomo che lei poteva sfruttare meglio, e forse lei sa bene come usare i sentimenti, i desideri, la bontà, degli uomini.
Infatti Luca, soprattutto nell'anno in cui si frequentavano (tra il '96 ed il '97), l'ha aiutata moltissimo, le ha comprato vestiti, le ha dato soldi, le ha prestato il motorino, insomma ha fatto di tutto per lei. I suoi amici dicevano che era innamoratissimo e che lei lo usava a suo piacimento. Sua madre non voleva assolutamente che lui frequentasse la Bertelli, ma lui le diceva che gli faceva pena e che voleva aiutarla.
Ma alla Bertelli forse Luca non bastava.
E allora lei, mentre stava con Luca, mentre Luca cercava di aiutarla a diventare una brava ragazza, di nascosto da lui probabilmente frequentava anche altri uomini e forse anche donne.
Per questo Luca l'ha lasciata.

Ma anche dopo averla lasciata, ha continuato ad aiutarla, quando lei glielo ha chiesto.
Dal '97, quando si è lasciata con Luca, la Bertelli ha avuto altri uomini, con qualcuno di loro è andata anche a convivere. Ma sapeva che quando aveva bisogno di qualcosa, bastava che glielo chiedesse e Luca andava ad aiutarla.
Come quella volta che gli ha telefonato per chiedergli aiuto alle due di notte e Luca si è messo un giubbotto sopra il pigiama ed è corso subito da lei.

Probabilmente qualche volta chiamava Luca per chiedergli del denaro e allora lui, dato che aveva sempre pochi soldi con sé, probabilmente andava con lei a ritirare le 50 o 100 mila lire al bancomat, e glieli dava.
Probabilmente è così che lei è riuscita a vedere i numeri che Luca batteva e, quindi, a carpirgli il codice segreto del bancomat.
Ma invece di essergli riconoscente, forse lei ha pensato che era riuscita a farsi dare dei soldi, ma che se fosse riuscita ad impadronirsi della tessera bancomat, avrebbe potuto ottenerne molti di più. Verso la fine di ottobre lei ha parlato di questa possibilità anche al suo ragazzo di allora, Alessandro Mandalà (ma era notorio che lei usava frequentare contemporaneamente anche altri uomini e donne). Ed ha pensato che oltre che a rapinarlo, avrebbero dovuto anche ucciderlo, per evitare di essere denunciati.


2. MOVENTI

Nel mese di ottobre 2000 la Bertelli ha problemi di soldi e, quindi, di divertimenti.
Mandalà, il suo uomo del momento, non ha più soldi. Tutti e due hanno già chiesto soldi in prestito ai loro amici, ma ora nessuno è più disposto a dargliene. Due mesi prima Mandalà ha perfino tentato di rubare in un cantiere, ma senza successo. Anzi è stato beccato dalla polizia.
Allora forse la Bertelli pensa di aumentare le frequentazioni con Luca, con quel Luca che la farebbe vivere "da Regina", anche perché ora guadagna di più rispetto a tre anni fa.
E così comincia a chiamarlo sul cellulare (dalle liste delle telefonate, risulta che Luca non ha mai telefonato alla Bertelli e che lei l'ha chiamato anche più volte al giorno), probabilmente per convincerlo ad uscire con lei e ad accompagnarla in discoteca al TNT, dove lei usa andare.
In ogni caso si accorda con Luca per farsi accompagnare sabato 28.10.
A Mandalà dice che quella sera si vedrà solo un po' con Luca per chiedergli 200.000 lire in prestito, che dovranno servire per andare in discoteca con lui il 31.10, la festa di Hallowe'en. E per dimostrargli questa intenzione gli da appuntamento per le 22.30 (ma, naturalmente, non rispetterà questo impegno).
La Bertelli ha dichiarato che ha chiesto quei soldi a Luca e che lui glieli ha rifiutati come aveva sempre fatto. Invece Luca probabilmente gli ha dato soldi in passato ed anche quella sera (almeno 100.000 lire); in caso contrario come avrebbe potuto carpirgli il codice del bancomat?
Infatti dall'estratto conto bancario di Luca risulta che la sera prima ha prelevato 100.000 lire dal bancomat, e quella sera, dopo essersi trovato con la Bertelli, ne ha prelevate altre 100.000. Pertanto dato che Luca, salvo che per le sigarette e per qualche consumazione al bar, per qualunque spesa utilizzava il bancomat, significherebbe che quando è andato in discoteca avrebbe avuto circa 200.000 lire in tasca.
Il giorno dopo Luca ha prelevato altre 100.000 lire e dato che Lorina, la ragazza che lui frequentava, ha detto che Luca quel giorno aveva circa 80.000 lire, significherebbe che in discoteca avrebbe speso circa 200.000 lire, il che, conoscendo la parsimonia di Luca, è impossibile.
Invece è più probabile che Luca abbia dato dalle 100.000 alle 150.000 lire alla Bertelli, che probabilmente se le è spese in droga (infatti quella notte ha detto a Laura di avere assunto 5 pastiglie di ecstasy).

In discoteca c'è anche Laura, una ragazza di neanche 18 anni, col suo ragazzo. Laura si accorge della presenza di Luca e della Bertelli, che già conosce, va a salutarli e presenta loro il suo ragazzo. Poco dopo, in base alle dichiarazioni della Bertelli, invita la Bertelli al bar, le offre una bibita e le dice di provare una particolare attrazione nei suoi confronti.  Allora la Bertelli le da il suo numero di telefono, in modo che Laura possa chiamarla per uscire in compagnia. Anzi le chiede di chiamare il lunedì successivo perché così avrebbero potuto accordarsi per tornare in discoteca martedì sera, per la festa di Hallowe'en. E' probabile che Laura abbia chiesto alla Bertelli se poteva portare anche la sua amica Elena.
Verso le ore 3, in base alle dichiarazioni di Laura, Laura va verso i bagni e la Bertelli la segue. Durante la fila parlano un po', ma dopo, approfittando del fatto che non vi erano altre persone, la bacia e Laura (ha dichiarato che era ubriaca) risponde al suo bacio.
A questo punto forse la Bertelli pensa di cercare di avere una relazione con Laura al più presto.
Per questo dovrebbe tornare in discoteca con lei, il martedì successivo.
Luca l'accompagna a casa verso le sei di mattina di domenica.

A questo punto la Bertelli forse fa il seguente esame della situazione.
Lei vuole assolutamente andare in discoteca martedì, soprattutto perché vuole ritrovarsi con Laura. Ma né lei né Mandalà hanno i soldi necessari. A Luca non può chiederne, perché forse le ha appena dato almeno 100.000 lire (ma forse glieli ha chiesti lo stesso e Luca glieli ha rifiutati), e nessun altro è più disposto a "prestargliene".
Allora decide di mettere in pratica quell'idea che le balenava in mente quando vedeva Luca battere il codice segreto per prelevare i soldi al bancomat, e cioè decide di rapinare Luca per prendergli la tessera bancomat e poi, con quella, prelevare tre milioni (uno e mezzo prima di mezzanotte e un altro uno e mezzo, dopo, almeno così ha pensato lei).


3. PREPARAZIONE DEL PIANO

Domenica pomeriggio la Bertelli incontra Mandalà presso la propria abitazione e gli chiede se si è procurato i soldi per andare in discoteca martedì sera assieme ad altre ragazze, tra cui Laura. Inoltre gli dice che Laura le ha confidato di provare una particolare attrazione nei suoi confronti. Mandalà risponde di non avere soldi e che era disposto a rinunciare alla serata, ma la Bertelli gli dice che non intende rimanere a casa e che ha pensato a come procurarsi i soldi. E gli riparla dell'idea di rapinare Luca per prendergli la tessera bancomat, della quale conosce già il codice segreto, per poi utilizzarla per prelevare tre milioni.
Lui le chiede come era intenzionata ad impossessarsi della tessera bancomat e lei gli risponde che avrebbe potuto farlo lui, intervenendo a volto coperto con un'azione violenta, colpendolo alla testa e poi impossessandosi della tessera. Lui gli ribatte che non vuole farlo per la paura di essere scoperto e la Bertelli gli conferma che sarebbe stato meglio ucciderlo in quanto lasciandolo vivo li avrebbe sicuramente denunciati (la Bertelli ha dichiarato al GIP che era da circa una settimana che loro due avevano pensato di rapinare ed anche uccidere Luca). Comunque concordano un piano e poi decidono di risentirsi il giorno dopo, probabilmente per definirlo meglio.

Dopo aver lasciato Mandalà, la Bertelli cerca di convincere Luca ad accettare un appuntamento con lei per la sera del giorno dopo, il che probabilmente non le è stato facile perché gli fa ben tre telefonate al cellulare, di cui due brevi, ma una di quasi 15 minuti (forse l'ha implorato; per conoscere il suo modo di chiedere favori, si può leggere la lettera che la Bertelli ha scritto all'ispettore Schirru il 2.11.2000). 

Il giorno dopo, lunedì 30.10, Mandalà e la Bertelli si trovano verso le ore 16 e continuano a discutere del piano.
Forse Mandalà manifesta nuovamente la preoccupazione di essere scoperto e probabilmente la Bertelli gli ripete che uccidendo Luca, non avrebbero avuto alcun tipo di complicazione.
Forse Mandalà dice alla Bertelli che la Polizia avrebbe comunque sospettato di lei, dato che Luca sarebbe uscito con lei quella sera. E forse lei gli risponde che nessuno avrebbe saputo che Luca era uscito con lei. Questo discorso si può dedurre dalla sorpresa dimostrata da Mandalà quando ha saputo che la madre di Luca, il giorno dopo il fatto, ha telefonato alla Bertelli per avere informazioni su Luca. Infatti Mandalà ha pensato che la madre di Luca sapesse che lui la sera prima era uscito con la Bertelli, mentre, in realtà, la madre aveva solo dei sospetti, perché il mese precedente aveva telefonato una certa Paola chiedendo di Luca, ma lei aveva riconosciuto la voce della Bertelli e, pertanto, quando si è accorta che Luca non era rientrato, ha sospettato che avesse ricominciato a frequentarla. In effetti nessuno sapeva che quella sera Luca sarebbe uscito con la Bertelli, neanche il suo miglior amico, Franco.
Il tutto dimostrerebbe che i due complici hanno discusso a fondo dei possibili rischi che il piano avrebbe comportato.
Durante quel giorno la Bertelli ha parlato al telefono con Laura e le ha promesso che avrebbe provveduto lei a pagare le spese per la serata di divertimenti del giorno dopo, naturalmente con i soldi che pensava di ottenere quella sera.

Il piano concordato è il seguente.
Mandalà deve arrivare sotto il ponte dell'autostrada sul Sile a Lughignano, prima delle 22, e deve nascondersi e attendere che, alle 22, arrivi lei con Luca. Poi, quando Luca scenderà dall'auto, lui dovrà ucciderlo con un colpo in testa, colpendolo da dietro le spalle.

Poi Mandalà va a casa e forse medita ancora un po'. Come suo padre ha riferito, lui è un giocatore di scacchi (ha battuto il padre proprio il giorno prima), pertanto forse pensa bene a tutte le mosse e ai possibili rischi del piano.
Per colpire Luca decide di utilizzare la mazzetta da muratore di suo padre e, forse per maggior sicurezza, decide di portare anche un coltello, che avrebbe infilato nella parte posteriore della cinta. 
Inoltre pensa di portare con sé il suo amico Gabrio Bertazzoni.

Alle 19.33 gli telefona la Bertelli, forse per sincerarsi che lui non abbia cambiato idea.
Poi, alle 20.35 gli ritelefona, forse per sollecitarlo a muoversi.


4. ESECUZIONE

Subito dopo la telefonata della Bertelli, Mandalà va in garage, prende una mazzetta da muratore ed un coltello e parte con la sua auto.
Va a casa di Bertazzoni, che abita poco lontano da casa sua, e lo invita ad andare in auto con lui.

Intanto Luca alle 21.30 (questo orario non è certo) va a prendere la Bertelli, che gli dice di accompagnarla in un certo posto che Luca non conosce, ad acquistare del fumo. La strada gliela insegnerà lei. Poiché la Bertelli ha detto a Mandalà che quella sera Luca ha provato a prelevare denaro col bancomat, senza riuscirci (probabilmente ha finto di non riuscirci), è probabile che Luca sia andato a prenderla prima delle 21.30 (in effetti è uscito da casa prima delle 20.30 e la Bertelli abita poco lontano da lui). A mio parere quanto detto dalla Bertelli potrebbe significare che lei ha cercato di fare in modo che Luca avesse più denaro in tasca, denaro che lei gli avrebbe rapinato poco dopo e che avrebbe ottenuto anche se i prelevamenti col bancomat non fossero riusciti (forse aveva qualche dubbio).
In ogni caso arrivano sotto il ponte dell'autostrada a Lughignano verso le 21.45 e cioè prima delle 22, quando avrebbero dovuto arrivare per consentire a Mandalà di arrivare e di nascondersi da qualche parte. Quasi subito scendono dall'auto, poi si incamminano in una stradina che costeggia il Sile verso una casa lì vicino, dove la Bertelli avrebbe comprato del fumo (ma non è vero che lì vendono fumo).
Mandalà arriva alle 21.50 circa (dato che è arrivato prima delle 22, ha rispettato il piano prestabilito con la Bertelli; è lei che è arrivata troppo presto), vede la macchina di Luca già lì e decide di superarla per andare a parcheggiare su un inizio di stradina erbosa situata a sinistra della strada, diversi metri più in là da dove è parcheggiata l'auto di Luca.

Probabilmente quando Luca vede l'auto si allarma, ma la Bertelli gli dice che è quella di Mandalà e che anche lui è lì per procurarsi del fumo.
Poi la Bertelli lascia Luca e va verso l'auto di Mandalà.
Mandalà vede la Bertelli che gli si avvicina e scende dall'auto per parlargli.

Su ciò che si dicono, i due complici danno versioni diverse, forse per ridurre le loro responsabilità, per cui si preferisce non riportare nulla (ma chi volesse approfondire può leggere le loro dichiarazioni).
Comunque poi Mandalà preleva la mazzetta ed il coltello dal portabagagli, se li infila nella cinta dei pantaloni, la mazzetta davanti ed il coltello dietro e poi si avvia con la Bertelli verso Luca.

Intanto Luca probabilmente è un po' nervoso (la non prevista presenza del ragazzo della Bertelli, dovrebbe averlo allertato che c'è qualcosa che non va), infatti si sta fumando una sigaretta. Poco dopo Mandalà e la Bertelli lo raggiungono e Mandalà lo saluta, per cui forse Luca si tranquillizza un po', offre una sigaretta anche a loro e parla un po' con Mandalà (tra l'altro gli chiede se nella casa più avanti vendono del fumo, il che significa che ha qualche dubbio su quanto gli ha raccontato la Bertelli). Poi tutti e tre si avviano verso la "casa del fumo". Arrivati vicino alla casa, la Bertelli invita Mandalà ad agire. E lui agisce.
Tenendo anche conto della consulenza del medico legale, prof. Chirillo, le cose potrebbero essere andate nel modo che segue.
Mandalà dice che deve tornare alla macchina a prendere qualcosa, poi si avvia, ma poco dopo si gira, torna indietro e poi segue i due cercando di non farsi sentire (cammina sull'erba). Intanto cerca il luogo più adatto in cui uccidere Luca, verificando che sul lato della stradina che costeggia il Sile, vi sia un dirupo (forse perché pensa di poter gettare il corpo di Luca nel Sile più facilmente, il che dimostrerebbe una volta in più che Mandalà voleva uccidere Luca e non soltanto stordirlo). Arrivato alla casa vede il dirupo, decide che quello è un luogo adeguato e da dietro le spalle va a colpire la testa di Luca (probabilmente sulla sinistra della stradina) con la mazzetta (in pratica si tratta della stessa modalità prevista nel piano originale, è cambiato solo il luogo). Ma Luca percepisce qualcosa (forse sente il rumore dei passi di Mandalà, anche se probabilmente coperti dall'abbaiare dei cani della "casa del fumo") e gira un po' la testa, per cui viene colpito di striscio sulla sinistra della testa. Il colpo lo stordisce e cade per terra  (sulla sinistra della stradina sono stati trovati i suoi occhiali e un po' di sangue). Ma riesce a rialzarsi e cerca di scappare sulla sua destra (a sinistra ha la rete di recinzione della casa e dietro c'è Mandalà, per cui per scappare verso la sua auto deve andare verso destra dove c'è la Bertelli). Però Mandalà riesce a dargli un altro colpo sulla nuca prima che Luca si allontani troppo, ma dato che lui è in movimento non riesce a colpirlo molto forte. A questo punto Luca istintivamente si gira, forse per tentare una reazione, ma proprio mentre si sta girando Mandalà, con precisione, lo colpisce con la mazzetta sulla fronte e gli fracassa il cranio.

Il 21.12.00 Mandalà ha dichiarato di averlo colpito ancora alla nuca, ma i rilievi tecnici non lo hanno confermato.
Il 16.07.01, invece, ha dichiarato di averlo colpito sulla sua fronte sinistra intanto che Luca l'ha toccato (non si ricorda se l'ha afferrato) al petto. Ma se Luca gli fosse stato vicino frontalmente, la sua mano destra, che impugnava la mazzetta, poteva colpire con relativa forza dietro la testa di Luca, non davanti.
Pertanto nessuna delle due versioni è credibile.
E più verosimile che Luca fosse posizionato almeno a mezzo metro da lui e che non fosse ancora riuscito a girarsi verso di lui (forse la sola testa era già girata), quando ha preso il forte colpo mortale. Quindi Luca non è riuscito neanche a porsi in una posizione adeguata a difendersi.
Il fatto che non fosse ancora posizionato frontalmente a Mandalà, potrebbe spiegare anche perché Luca sia caduto in posizione prona e non supina. Infatti il colpo di Mandalà non avrebbe fatto cadere Luca indietro, ma di fianco, pertanto una volta a terra il corpo potrebbe benissimo essersi posizionato con la pancia in giù. Il consulente tecnico, prof. Chirillo, ha affermato che Luca sarebbe caduto di schiena (perché ha pensato che Luca fosse di fronte a Mandalà e che il forte colpo l'avesse sbilanciato verso dietro) e che poi sarebbe stato Mandalà a girare il corpo una volta a terra, per poi continuare a colpirlo, ma non è comprensibile per quale motivo avrebbe dovuto girarlo.
In ogni caso, a mio parere, una cosa è sicura, ed è che quando Luca è stato colpito a morte, non poteva essere troppo vicino a Mandalà e che, quindi, non è riuscito neanche ad iniziare a difendersi.

Luca cade per terra prono, ma rantola un po', per cui Mandalà continua a colpirlo con la mazzetta. Poi tira fuori il coltello e lo pugnala alla schiena varie volte, la prima volta si ferisce ad una mano.
Nel frattempo i cani della casa abbaiano e la Bertelli scappa verso l'auto di Mandalà. Poco dopo arriva all'auto anche Mandalà e la Bertelli gli chiede se ha preso il portafoglio. Lui gli risponde di no, per cui ritornano sul luogo del delitto, trovano e prendono il portafoglio. Poi il corpo di Luca viene portato fino all'argine del Sile buttato giù dal dirupo. Ma sotto, dato che il livello del Sile quel giorno non è elevato, c'è una specie di bagnoasciuga (che Mandalà non aveva potuto vedere quando ha scelto il luogo adatto), per cui il corpo di Luca non è caduto in acqua. Allora qualcuno (o più di uno) cerca di spingere il corpo nel Sile, in modo che se lo porti via, ma senza successo perché dopo il bagnoasciuga il fondale è poco profondo e fangoso.

Verso le 22.30 tutto è compiuto e la Bertelli ha in mano 50.000 lire e la tessera bancomat, di Luca.
Pertanto salgono sull'auto di Mandalà e vanno subito ad  uno sportello bancomat per prelevare i soldi.
Alle 22.39 fanno il primo tentativo di prelievo nello sportello della Banca Popolare di Verona (BPV) del Terraglio, ma il tentativo non riesce.

A questo punto c'è un buco di circa 25 minuti, durante il quale non si sa cosa abbiano fatto i tre "amici".

Poco dopo le 23 vanno al bar "Passeggi" in via Zermanese, a bersi dei bicchierini di Montenegro.
Poi Mandalà va in bagno a lavarsi la ferita alla mano e poco dopo esce dal bar e va a fare tre tentativi di prelievo allo sportello BPV del Terraglio (ore 23.20, 23.21 e 23.22), che non riescono, e poi ritorna.
Poco prima di mezzanotte escono dal bar e vanno a fare altri tre tentativi in via Terraglio (00.05, 00.05 e 00.06) che non riescono.
Oltre a detti tentativi, dalle dichiarazioni risulta che hanno provato anche alla filiale BPV vicina al Duomo, ma l'esito deve essere stato negativo per sportello fuori servizio, perché dalle liste fornite dalla BPV non risultano tentativi di prelievo presso detta filiale.

Successivamente Bertazzoni riesce a procurarsi 50.000 lire di fumo da un suo fornitore e assieme fumano in auto.
Poi Mandalà accompagna a casa, prima la Bertelli e poi Bertazzoni e, verso l'una di notte, arriva a casa anche lui.

Il mattino dopo Mandalà esce di casa poco dopo le 5, fingendo di andare al lavoro (avrebbe dovuto iniziare alle 6). Va nella filiale della BPV del Terraglio e verso le 5.24 fa un altro tentativo, che va a vuoto. Dopo quel tentativo la tessera bancomat viene bloccata per superamento dei tentativi di prelievo errati.
Poi forse si reca nuovamente sul luogo del delitto (il sig. Berto, che abita nella casa vicino al luogo del delitto, ha dichiarato di aver sentito un'auto fermarsi per circa 15 minuti per poi ripartire, tra le 5 e le 6; che auto poteva essere se non quella di Mandalà?).
Durante l'eventuale ritorno a Treviso, forse si ferma poco prima della rotonda della tangenziale nei pressi dell'ospedale e getta via il portafoglio di Luca (Mandalà dice di averlo gettato via in quel luogo quando è passato di lì per accompagnare a casa Bertazzoni,  ma ciò non può essere vero perché quel posto è fuori dal tragitto tra la casa della Bertelli e quella di Bertazzoni). 

Verso le 9 Mandalà si reca dalla Bertelli e assieme vanno a provare a far benzina con la tessera bancomat al distributore AGIP davanti ai due Ragni. Ma il tentativo non riesce, dato che ormai la tessera era stata bloccata.
In seguito fanno altri tentativi, naturalmente ancora senza successo.
Poi Mandalà consegna la tessera alla Bertelli e la porta a casa. Pertanto, pur possedendo il codice giusto, evidentemente hanno pasticciato e non sono riusciti a prelevare niente.

5. EPILOGO

Il corpo del povero Luca viene ritrovato poco dopo mezzogiorno e la polizia, dopo le prime indagini, sospetta subito della Bertelli e di Mandalà, pertanto interviene e li fa confessare.
In effetti Mandalà non ha una spiegazione plausibile per la ferita della sua mano e, da buon giocatore di scacchi, accetta la sconfitta e confessa.
Successivamente, dopo molta resistenza, confessa anche la Bertelli. Da notare che la Bertelli nell'interrogatorio ha detto di aver speso tutte le 50.000 lire di Luca, 30.000 (più 2.000 lire forse non di Luca) al bar e 20.000 per far benzina, mentre i suoi due "amici" non hanno confermato la spesa per la benzina, pertanto probabilmente la Bertelli è riuscita a tenersi 20.000 lire (50.000 - 30.000) di Luca, il che dimostrerebbe la caparbietà con cui lei cerca di ottenere soldi in qualunque situazione. Probabilmente quei soldi le sarebbero serviti per andare in discoteca quella sera con Laura. Infatti durante la confessione ha chiesto insistentemente di poter telefonare a Laura, con la quale si doveva incontrare per trascorrere la serata (dalla stampa risulta che sarebbe stato suo fratello ad accompagnarla).
I giornali hanno riportato che dopo l'interrogatorio lei ha chiesto se poteva andarsene perché doveva andare in discoteca. Ma è stata arrestata.

In data 2.11 la Bertelli scrive una lettera all'ispettore capo Schirru.
In tale lettera dice che è dispiaciuta "x quel ragazzo che è morto", e che non sa se avrà più il coraggio di farsi vedere. Successivamente cerca addirittura di "conquistare" l'ispettore con parole dolci (ti ringrazio per quanto mi sei stato vicino; adesso tu sei tanto per me; UN MEGA BACIO; vienimi a trovare; ti voglio tanto bene!!), ma si deduce chiaramente che il suo vero scopo è quello di farsi aiutare da lui ad entrare in contatto con Laura. Infatti gli scrive: "mettiti in contatto con la Laura, il suo numero è 0422-nnnnnn e implorala di scrivermi al più presto dille adesso quanto è importante x me .... dopo i miei genitori e te è tutto quello che ho ... dille che appena può, anzi appena me lo renderanno possibile mi farebbe piacere che mi venisse a trovare (CONVINCILA)".