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La velocità della luce non può essere realmente isotropa rispetto alla Terra

Dino Bruniera
e-mail: dino.bruniera@gmail.com

SOMMARIO 

Nel 1887 è stato eseguito l’esperimento di Michelson e Morley, che avrebbe dovuto rilevare il moto della Terra rispetto all'etere (che corrisponde allo spazio) e cioè al mezzo nel quale si manifesterebbe la luce, e quindi il solo rispetto al quale la sua velocità potrebbe essere realmente la stessa in tutte le direzioni, e cioè realmente isotropa.
Ma l'esperimento ha rilevato che la velocità della luce risulta isotropa anche rispetto alla Terra e, quindi, non ha rilevato alcun moto rispetto all’etere.
Per giustificare questo risultato negativo, Lorentz ha ipotizzato che tutti gli oggetti che si muovono nell’etere, subiscano un rallentamento del tempo ed una contrazione della lunghezza nella direzione del moto, facendo così risultare la velocità della luce isotropa, anche se in realtà non lo è.

Invece Einstein ha giustificato detto risultato sostenendo che la luce si propaga nel vuoto e che la sua velocità è isotropa in tutti i sistemi di riferimento, qualunque sia il moto tra di essi, precisando però che si tratta di una convenzione e, quindi, non di un fenomeno reale, per cui l’isotropia può essere solo apparente. Ma in seguito Einstein ha considerato detta isotropia come reale e così la considera ancora la comunità scientifica, prepotentemente, dato che non accetta di mettere in discussione questa sua tesi.
In verità è proprio grazie al reale rallentamento del tempo e alla reale contrazione della materia, che la velocità della luce appare isotropa. Ed è un’apparenza molto utile, perché in base ad essa è possibile di far funzionare il sistema GPS. Che non può funzionare in base alla realtà, perché non si conosce la velocità precisa della Terra rispetto all’etere e, quindi, neanche la reale velocità della luce rispetto alla Terra, che servirebbe per far funzionare il GPS.
Ma detta apparenza non consente di calcolare correttamente anche velocità e distanze degli oggetti celesti, per cui, usandola ugualmente, la comunità scientifica ha ottenuto un modello di Universo complicato e incompatibile con le osservazioni, la cui espansione risulta in accelerazione, anziché in decelerazione, come dovrebbe essere in base alla realtà. 

Keywords: Michelson e Morley, Einstein, Lorentz, etere, spazio, Relatività Ristretta, espansione Universo, radiazione di fondo, sistema di riferimento, GPS 

Abbreviazioni:
CS:  Comunità Scientifica;
MM: Michelson e Morley;
RF:  Radiazione di Fondo;
RR:  Relatività Ristretta;
SR:  Sistema di Riferimento.


1. INTRODUZIONE
 

Nel 1887 è stato eseguito il famoso esperimento di Michelson e Morley (MM) (1), che avrebbe dovuto rilevare che la velocità della luce non è la stessa in tutte le direzioni (e cioè isotropa) e, quindi, il cosiddetto vento d'etere. Che sarebbe dovuto al moto della Terra rispetto all'etere (che corrisponderebbe allo spazio) e cioè al mezzo nel quale si manifesterebbe la luce, e quindi il solo rispetto al quale la velocità della luce può essere realmente isotropa.
Ma dall'esperimento è risultato che la velocità della luce è isotropa anche rispetto alla Terra e, quindi, non è stato rilevato alcun vento d'etere.
Per giustificare questo risultato negativo, prima George FitzGerald (nel 1889) e poi Hendrik Lorentz (nel 1892), hanno ipotizzato che tutti gli oggetti, in funzione della loro velocità rispetto all’etere, oltre a subire un rallentamento del loro tempo, subiscano anche una contrazione della lunghezza nella direzione del moto, per cui il braccio dell’interferometro di MM posto nella direzione del moto, si sarebbe contratto, facendo così risultare la velocità della luce come isotropa, anche se in realtà non lo è (2).
Però nel 1905 è intervenuto Einstein, che in un suo articolo ha eliminato la necessità dell'etere ed ha sviluppato la teoria della Relatività Ristretta (RR) (3), il cui secondo postulato afferma che “La velocità della luce nello spazio vuoto è sempre la stessa, indipendentemente dal moto della sorgente o del ricevitore della luce”, che significa che essa sarebbe isotropa rispetto a tutti i Sistemi di Riferimento (SR), quindi Terra compresa. Ma in detto articolo Einstein ha anche affermato che viene assunto “per definizione che il 'tempo' che la luce impiega per andare da A a B è uguale al 'tempo' che essa impiega per andare da B ad A” e che quindi si tratta di una velocità media di andata e ritorno. Inoltre nell’esposizione divulgativa della relatività ha affermato che detta isotropia è dovuta a una convenzione e, quindi, non alla realtà (4).
Infatti, come viene dimostrato in un video di Veritasium (5), la velocità della luce in una sola direzione non è neanche misurabile, e quella ufficiale di 299.792.458 m/s è solo la velocità media di andata e ritorno, come Einstein aveva previsto nel suo articolo del 1905.
Per cui bisogna prendere atto che la velocità della luce può essere realmente isotropa solo rispetto al mezzo nel quale essa si manifesta e quindi non può esserlo anche rispetto a qualunque SR, Terra compresa, in moto rispetto al mezzo. Per cui può solo apparire isotropa rispetto ad ogni SR.
Ma nel capitolo 2 ho dimostrato che la velocità della luce può essere realmente isotropa solo nei confronti del mezzo, anche in base alle osservazioni della Radiazione cosmica di Fondo (RF).

In verità il sistema GPS può funzionare solo in base all’apparenza, e cioè considerando la velocità della luce isotropa rispetto alla Terra. Ma questo è possibile proprio grazie al reale rallentamento del tempo e alla reale contrazione della materia, che consentono di considerare l’apparente isotropia della velocità della luce come fosse reale anche se non lo è. Quindi questa apparenza può essere considerata come una specie di dono della natura.
Infatti non è possibile far funzionare il GPS in base alla realtà, in quanto non è possibile conoscere la velocità precisa della Terra rispetto al mezzo e, quindi, neanche la reale velocità della luce rispetto alla Terra, che sarebbe necessaria per far funzionare il sistema GPS in base alla realtà.
Per cui, in questo caso, è ben giustificabile considerare isotropa la velocità della luce rispetto alla Terra, ma per i soli calcoli delle distanze terrestri, non perché lo sia realmente. Ma questa apparenza non consente di calcolare anche le velocità e le distanze degli oggetti celesti dalla Terra. Infatti, usandola ugualmente, la Comunità Scientifica (CS) ha ottenuto un modello di Universo complicato e incompatibile con le osservazioni, la cui espansione non sarebbe in decelerazione, com’è ragionevole ipotizzare, ma in accelerazione (6).
 

Ma nonostante tutte le argomentazioni sopra riportate, la CS sostiene prepotentemente che la velocità della luce sia realmente isotropa in tutti i SR, Terra compresa.
Infatti personalmente ho provato ad ottenere dai fisici della CS che ho potuto contattare in rete, una giustificazione plausibile di quanto sostengono, ma oltre che qualche “presa in giro” (per non dire di peggio) da parte di qualche persona, da un professore di fisica ho ricevuto la risposta che “Le parole 'apparente' e 'reale' andrebbero bandite dalla fisica o quanto meno usate con precise avvertenze.”, ma senza precisare quali sarebbero dette avvertenze. Invece, almeno a mio parere, è proprio per aver considerato l’apparente come reale, che la CS ha ottenuto un modello di Universo complicato e incompatibile con le osservazioni.
Comunque sono riuscito ad ottenere la pubblicazione di un mio articolo che dimostra che il secondo postulato della RR non è compatibile con le osservazioni, in una rivista scientifica dopo una revisione paritaria (7).
Ciò significa che qualcosa sta cambiando nella CS? 

 

2. Dimostrazione che la velocità della luce non può essere realmente isotropa rispetto alla Terra. 

2.1 Dimostrazione tramite la Radiazione di Fondo 

In base alla teoria del Big Bang, l’Universo è in espansione e circa 380.000 anni dopo il suo inizio è diventato trasparente alla radiazione, per cui un’enorme quantità di fotoni (pacchetti di onde elettromagnetiche che vengono percepite come luce dal nostro cervello) ha iniziato a propagarsi liberamente (8, 9). Pertanto essi, a differenza degli altri fotoni che vengono emessi da oggetti celesti in moto rispetto allo spazio, è come se fossero stati emessi dallo spazio stesso. Quindi, poiché la frequenza ondulatoria dei fotoni è isotropa nei confronti dell'emittente, sono gli unici fotoni la cui frequenza ondulatoria risulta isotropa nei confronti dello spazio.
I fotoni sono partiti da luoghi diversi dell'Universo ed hanno viaggiato in direzioni casuali, per cui una parte di essi ha viaggiato in direzione del luogo dove in futuro ci sarebbe stata la Terra.
Da allora tali fotoni, che vengono denominati come Radiazione cosmica di Fondo, hanno continuato ad arrivare sul luogo della Terra, a cominciare da quelli partiti dai luoghi più vicini e poi via via, da quelli dei luoghi più lontani. 

A causa dell'espansione dello spazio, la loro lunghezza d’onda all’arrivo sulla Terra risulta aumentata, e quindi la loro frequenza risulta diminuita, di circa 1.100 volte rispetto a quella di partenza, ed è la stessa per tutti i fotoni, salvo alcune lievissime anisotropie dell'ordine di una parte su 100.000 (8).
Oltre a dette anisotropie, che sono di natura intrinseca alla RF, è stata rilevata una particolare anisotropia di circa una parte su 1.000, che dipende dalla direzione di provenienza della RF e che risulta dovuta al moto della Terra di circa 370 km/s rispetto ad un determinato luogo nel quale detta anisotropia non verrebbe rilevata, e che viene denominata “anisotropia di dipolo” (8, 9).
Per cui in tale luogo risulterebbe che la frequenza ondulatoria dei fotoni della RF sarebbe isotropa o, più precisamente, che non sarebbe influenzata dall'anisotropia di dipolo. Ma anche la loro velocità sarebbe isotropa, perché tale luogo fa parte dello spazio e, quindi, del mezzo nel quale i fotoni si manifestano.
Quindi in detto luogo sia la velocità che la frequenza della RF, risulterebbero isotrope.
Ragionevolmente detto luogo non può che essere quello dove la frequenza della RF viene misurata e cioè quello dove la Terra sta transitando nel momento della misura.
 

Pertanto, per quanto riguarda la Terra, la velocità dei fotoni che viaggiano sulla sua superficie, è isotropa solo nei confronti del luogo dello spazio dove la Terra sta transitando e non anche nei confronti della Terra.
 

2.2 Dimostrazione tramite esperimenti mentali 

Si immagini l’Universo in espansione come una grande sfera di gomma che si stia gonfiando continuamente e sulla cui superficie siano segnati moltissimi punti, che raffigurano i luoghi dello spazio.
Si immaginino poi i fotoni della RF come delle file di automobiline ognuna delle quali rappresenta un’onda, che si muovano sulla sua superficie a velocità costante, poniamo di 1 m/s.
Si immagini poi un SR (che potrebbe essere la Terra) come un camioncino che si muova sulla superficie della sfera, ma ad una velocità molto inferiore ad 1 m/s, e poniamo che riesca a misurare la velocità delle automobiline nei suoi confronti. Allora rileverebbe che esse gli si avvicinano a velocità diverse a seconda della direzione, e sapendo che la loro velocità è isotropa rispetto al punto dove stanno transitando, con adeguati calcoli potrebbe determinare la propria velocità rispetto al punto che sta percorrendo.
Per esempio se misurasse la velocità di due sole automobiline provenienti una da dietro e l’altra di fronte, rispetto alla direzione del suo moto, e questa fosse rispettivamente di 0,9 e 1,1 m/s, la differenza sarebbe di 0,2 m/s e la sua velocità rispetto a tale punto, risulterebbe della metà, e cioè di 0,1 m/s.
Ma se il camioncino rilevasse la velocità di 1 m/s per tutte e due le automobiline (il che raffigurerebbe l'esperimento di MM), significherebbe che non ha gli strumenti adeguati per rilevare l’esatta velocità e non che le automobiline gli vengano incontro realmente a 1 m/s, in quanto ciò è impossibile. 

Ed ora si immagini che in uno dei punti segnati sulla sfera, transitino due file di automobiline, provenienti da direzioni opposte e distanziate di 0,1 metri l’una dall’altra.
Un camioncino fermo in tale punto, in un secondo conterebbe 10 automobiline provenire da una direzione e 10 dall’altra, e misurerebbe una velocità di 1 m/s per ciascuna di esse.
Pertanto sia la frequenza di automobiline che la loro velocità, gli risulterebbero isotrope.
Ed ora si ponga che il camioncino si muova alla velocità di 0,1 m/s verso una delle due direzioni. In un secondo conterebbe 11 automobiline provenire dalla direzione verso la quale si sta muovendo e 9 automobiline dalla direzione opposta. Quindi rileverebbe una differenza di 2 automobiline tra le due direzioni di provenienza (la differenza raffigura l'anisotropia di dipolo della RF). E se misurasse correttamente la velocità delle automobiline rispetto a sé stesso, troverebbe che quelle provenienti dalla direzione frontale, avrebbero una velocità di 1,1 m/s, mentre quelle provenienti dal retro, avrebbero una velocità di 0,9 m/s.
Pertanto sia la frequenza che la velocità delle automobiline, dipenderebbero dalla direzione di provenienza e, quindi, gli risulterebbero anisotrope.
Ma se misurasse la loro velocità isotropa (1 m/s) e la frequenza anisotropa (11 e 9), significherebbe che una delle due misure non sarebbe corretta, e cioè quella della velocità, come risulta nella dimostrazione esposta nel paragrafo 2.1.  

In conclusione risulta che la velocità delle automobiline è realmente isotropa solo nei confronti del punto nel quale si stanno muovendo e non anche nei confronti del camioncino in movimento.
E poiché il camioncino raffigura la Terra e le automobiline le onde dei fotoni, quelli della luce compresi, significa che la velocità della luce non può essere realmente isotropa nei confronti della Terra.
 

RIFERIMENTI 

1. Max Born – “La sintesi einsteiniana” – Capitolo 5, paragrafo 14  - “L’esperimento di Michelson e Morley”. 1973; 257-262.
2. Boschetto – Esperimento di Michelson e Morley
http://www.fmboschetto.it/tde/approfondimento_1.htm
3. Albert Einstein – Relatività Ristretta
https://it.wikipedia.org/wiki/Relativit%C3%A0_ristretta
- L’elettrodinamica dei corpi in movimento
https://spazioinwind.libero.it/estebansementa/articles/Einstein.pdf
4. Albert Einstein – Relatività: Esposizione divulgativa – Capitolo 1, paragrafo 8  – “Sul concetto di tempo nella fisica”. 1996; 58-61.
5
. Veritasium -Why No One Has Measured The Speed Of Light
https://www.youtube.com/watch?v=pTn6Ewhb27k
6. Espansione dell’Universo in decelerazione e relatività
https://www.academia.edu/118170636/Espansione_dellUniverso_in_decelerazione_e_relativit%C3%A0
7. The Second Postulate of Special Relativity is Incompatible with Observations
https://www.tsijournals.com/articles/the-second-postulate-of-special-relativity-is-incompatible-with-the-observations.pdf
8. Wikipedia, edizione italiana – Radiazione cosmica di fondo – Caratteristiche.
https://it.wikipedia.org/wiki/Radiazione_cosmica_di_fondo#:~:text=La%20radiazione%20di%20fondo%20%C3%A8,%C3%A8%20considerata%20una%20conferma%20chiave.
9. Wikipedia, edizione inglese - Cosmic Microwave Background - CMBR dipole anisotropy
https://en.wikipedia.org/wiki/Cosmic_microwave_background

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