INDICE ED INIZIO ARGOMENTO "UNA PROPOSTA POLITICO-ECONOMICA"

 

 

12.3  RIDUZIONE DEI COSTI PER LE ABITAZIONI.

 

I terreni con possibilità di costruire alloggi sono introvabili. Non appena in un determinato terreno viene concessa la possibilità di costruire, le imprese fanno a gara per accaparrarselo e, per questo, sopportano costi elevatissimi che poi andranno ad incidere notevolmente sul prezzo di vendita degli alloggi.

Ciò ha portato i loro prezzi a valori molto elevati. Probabilmente, però, l'impresa non può neanche vendere a minor prezzo per non rimetterci e, di conseguenza, quegli appartamenti restano in gran parte disponibili per lungo tempo, in attesa di acquirenti che possano permetterseli. Se questa attesa si prolungasse troppo l'impresa potrebbe avere problemi finanziari, specialmente se avesse acceso dei mutui con le banche e detti problemi si potrebbero ripercuotere anche su altri settori produttivi gravitanti attorno all'edilizia.

Per poter ridurre i prezzi di vendita è necessario che i costi di costruzione diminuiscano.

Per ottenere questo risultato i prezzi dei terreni con la possibilità di costruire dovrebbero diminuire e, a tale scopo, i comuni potrebbero espropriare tutti i terreni su cui intendono concedere il permesso di costruire. I prezzi di esproprio dovrebbero essere superiori a quelli dei terreni agricoli solo di quanto necessario per remunerare i disagi ed i costi che avrebbero i proprietari espropriati, se volessero comprare un altro terreno. In seguito i comuni dovrebbero assegnare i terreni, in funzione dell'efficienza delle imprese richiedenti e del rapporto tra qualità e prezzo delle costruzioni progettate, ogni qualvolta l'offerta di alloggi sul mercato fosse insufficiente a coprire le richieste. Inoltre le imprese dovrebbero impegnarsi ad ultimare le costruzioni entro un determinato numero di mesi.

Appositi terreni dovrebbero essere previsti anche per i privati che volessero costruirsi una casa per conto loro, da soli o assieme ad altri (per esempio in cooperativa).

Mantenendo un'offerta adeguata alla richiesta e calmierando i prezzi dei terreni, i prezzi di vendita degli alloggi dovrebbero diminuire.

 

Questa proposta è un po' in contrasto col libero mercato, ma non mi sembra giusto che il proprietario di un terreno debba godere di un beneficio per una decisione del consiglio comunale: l'eventuale guadagno dovrebbe andare al comune e quindi a tutti i cittadini. In caso contrario potrebbe avvenire che, "per caso", i proprietari di quei terreni "fortunati" possano essere "amici" di consiglieri comunali, e questo ingiusto fenomeno non favorirebbe certamente la formazione di uno spirito nazionale.