INDICE ED INIZIO ARGOMENTO "UNA PROPOSTA POLITICO-ECONOMICA"
12.1 LIBERALIZZAZIONE DEI PREZZI.
Nei primi anni di vita della Repubblica Italiana il mercato era sostanzialmente libero ma, successivamente, durante il periodo dei governi del centro sinistra, lo Stato ha cominciato a controllare i prezzi di vendita di alcuni beni.
Per ottenere il consenso dei lavoratori le loro retribuzioni sono state legate all'aumento del costo della vita e, allo stesso tempo, sono stati permessi alti incrementi retributivi ai rinnovi dei contratti di lavoro.
In seguito lo Stato si è reso conto che le retribuzioni aumentavano più dell'inflazione e del PIL, causando costi di produzione elevati per le nostre imprese e, di conseguenza, creando loro problemi di competitività con quelle estere. Allora, d'accordo con i sindacati, ha cercato di ridurre gli incrementi dovuti all'aumento del costo della vita controllando l'indice ISTAT in modo da fargli diminuire la sua crescita.
Per il calcolo di detto indice ha predisposto un paniere nel quale ha attribuito ai vari beni dei pesi non corrispondenti alla realtà. Per esempio, nel 1996 era previsto che il costo per l'abitazione incidesse per il 3,31% sull'indice ISTAT mentre, secondo le rilevazioni effettive che l'ISTAT stesso aveva effettuato, esso incideva per circa il 30%. La spiegazione di detta anomalia è che "non si considerava il costo implicito delle case abitate in proprietà" (Il Sole-24 Ore) ma, a mio parere, detta giustificazione è sbagliata (perché lo Stato, da un lato ha effettuato una politica di controllo dei prezzi che ha reso indisponibili gli alloggi in affitto ed ha costretto i cittadini ad acquistarli e dall'altro non ha tenuto conto di questo costo).
Inoltre ha fatto rallentare la crescita dei prezzi di alcuni beni del paniere, causando alcuni problemi che hanno provocato un'incremento dei costi per le famiglie e, quindi, in realtà, ha ottenuto il contrario di quello che voleva.
E' stato calmierato il prezzo del pane comune e i panifici hanno cominciato a non produrlo o a farlo male, allora i cittadini sono stati costretti ad acquistare pane di qualità più costose.
Sono stati rallentati anche gli aumenti dei prezzi delle sigarette Nazionali ma, in questo modo, il Monopolio di Stato non riusciva a produrle guadagnandoci e, quindi, ne ha ridotto la fabbricazione. Di conseguenza è diminuita la loro disponibilità per i consumatori che hanno dovuto acquistare sigarette di marche più care.
Anche altri prezzi sono stati bloccati o, in qualche caso, sono stati dati degli aiuti alle industrie produttrici di determinati beni affinché non ne aumentassero il prezzo (pasta alimentare).
In pratica, calmierando i prezzi di alcuni beni del paniere è stata causata la loro indisponibilità nel mercato e, quindi, è stata ridotta la validità del paniere e dell'indice ISTAT, che ora non è più aderente alla realtà. Infatti non è corretto mantenere nel paniere dei beni non disponibili nel mercato.
Questo fenomeno ha costretto molte famiglie a ricorrere a beni alternativi più costosi e, di conseguenza, ha creato loro notevoli problemi economici; ora, per ridurre i costi delle famiglie, è necessario che i beni del paniere ritornino ad essere disponibili e, per ottenere questo risultato, è necessario liberalizzarne i prezzi.
Inoltre è anche importante che tutti i beni che vengono acquistati dalle famiglie siano inseriti nel paniere, compreso il bene casa, per fare in modo che l'indice ISTAT misuri effettivamente l'aumento reale del costo della vita (per una giusta rivalutazione delle pensioni).
E' possibile che tale operazione, pur ponendo le premesse per un miglioramento della qualità della vita a parità di spesa, per un certo periodo comporti un aumento dell'indice ISTAT superiore alle aspettative. Pertanto bisognerebbe convincere i lavoratori ed i mercati finanziari a non tener conto di tale indice durante la fase di liberalizzazione dei prezzi, cioè di ritorno alla normalità.
Poiché questa è una cosa difficile da far accettare sia ai lavoratori che ai mercati, bisognerebbe liberalizzare i prezzi in modo graduale affinché l'indice ISTAT non si impenni troppo.
Aggiornamento 30.11.2011
Quanto sopra l'ho scritto nel 1996, dopo essermi ben documentato, per cui ora le cose potrebbero essere diverse, ma io non sono aggiornato sulla situazione attuale.
Ma comunque posso dire che, secondo la mia percezione, l'indice ISTAT che misura l'inflazione delle famiglie, continua a non essere quello reale.