INDICE ED INIZIO ARGOMENTO "UNA PROPOSTA POLITICO-ECONOMICA"

 

 

3.3 PROPOSTA URGENTE PER INIZIARE AL PIU' PRESTO A RIDURRE IL DEBITO PUBBLICO

 

In questo periodo (autunno 2011) nel quale i mercati finanziari hanno iniziato a chiedere interessi più elevati per continuare a sottoscrivere i titoli di stato, è più che mai necessario iniziare al più presto a ridurre il debito pubblico affinché gli investitori aumentino la loro fiducia sulla solvibilità italiana e, quindi, ritornino ad accontentarsi di interessi meno elevati.
Così il governo potrebbe attuare le già programmate riforme senza "pistole puntate" e, quindi, in modo più organico e giusto.
Pertanto vorrei proporre qui di seguito una soluzione che, a mio parere, inizierebbe al più presto a far ridurre il debito pubblico.
Si tratta di una soluzione soprattutto giusta, perché non è assolutamente giusto chiedere sacrifici ai cittadini senza prima aver punito i colpevoli, e cioè i corrotti e gli evasori.
La soluzione si articola nei cinque punti che seguono.

 
A. Lotta alla corruzione pubblica
 
Istituire una funzione pubblica col compito di verificare (possibilmente soprattutto utilizzando il sistema informatico), per tutti i politici e per tutti i funzionari pubblici (parlamentari, sindaci, assessori, magistrati, finanzieri, poliziotti, dipendenti Consob, ecc., ex compresi), la congruenza tra i beni da loro (e dai loro famigliari) posseduti con quanto denunciato fiscalmente.
Qualora risultassero delle incongruenze non giustificate, si provvederebbe a requisire i beni non giustificati e a denunciare l’interessato alla magistratura, che provvederebbe a sanzionarlo pesantemente.
Per facilitare la lotta si potrebbero incentivare le segnalazioni dei cittadini, premiandole se dessero dei risultati positivi.
Inoltre si potrebbero accettare anche segnalazioni anonime.
In questo modo si potrebbero ottenere notevoli entrate finanziarie e, soprattutto, si colpirebbero i maggiori responsabili della situazione economica attuale e, di conseguenza, si soddisferebbe l’esigenza di giustizia dei cittadini, rendendoli più disponibili a sopportare eventuali sacrifici.
Inoltre, senza le “uscite” per la corruzione, le spese dello Stato si ridurrebbero notevolmente (probabilmente di diversi miliardi), migliorando quindi il suo bilancio.

 
B. Lotta all’evasione fiscale e al lavoro nero
 
A cominciare dalle regioni meridionali:

- rendere disponibili via internet le dichiarazioni dei redditi di tutti i cittadini (mi pare che la privacy stia esagerando nel non consentirlo) e premiare chi segnalasse allo Stato i potenziali evasori fiscali (come avviene negli USA da più di cento anni);
 
- far verificare che gli esercizi pubblici rilascino lo scontrino o la fattura e, in caso negativo, sanzionarli pesantemente anche denunciandoli alla magistratura;
 
- far verificare anche che i vari lavoratori (extracomunitari e non), soprattutto nelle campagne, siano in regola e, in caso negativo, sanzionare i responsabili anche denunciandoli alla magistratura.
 
Inoltre un’apposita funzione pubblica (potrebbe essere la stessa citata nel punto A) dovrebbe verificare che gli incaricati alle verifiche facessero il loro dovere e, in caso negativo, li denunciasse alla magistratura, che provvederebbe a sanzionarli pesantemente.
In questo modo, dato che l’evasione fiscale risulta superiore ai 120 miliardi annui, si potrebbero ottenere le entrate sufficienti ad ottenere il pareggio di bilancio.
 

C. Riduzione della spesa pubblica

Definire al più presto i vari "costi standard" per i servizi effettuati dai vari enti locali, e sovvenzionare le regioni solo in base a detti costi.
Se esse spenderanno di più, dovranno provvedere con entrate proprie, che potranno ottenere tassando di più i loro cittadini.
In pratica si tratterebbe di applicare da subito ciò che la Lega Nord definisce "federalismo fiscale", ma che è solo un tentativo, peraltro positivo, di controllare la spesa pubblica, soprattutto nelle regioni meridionali.
Successivamente si dovrebbe togliere l’autonomia alle regioni e province autonome.

 

D. Controllo della Magistratura e delle altre istituzioni dello stato
 
Senza controlli la giustizia non può funzionare bene e, quindi, neanche quanto esposto nei punti precedenti potrebbe essere attuato adeguatamente.
Per risolvere il problema si dovrebbe prevedere un’istituzione al di sopra della magistratura (forse servirebbe una modifica costituzionale, attuabile velocemente con un accordo parlamentare bipartisan), col compito di verificare il comportamento dei magistrati anche per i loro atti giurisdizionali (per i quali il CSM si dichiara incompetente e li archivia),  rivedendo gli esposti archiviati dal CSM dal 1987 (data nella quale l'80% degli italiani hanno votato a favore della responsabilità civile dei magistrati) in poi ed accertando altri eventuali futuri esposti dei cittadini.
Nel caso in cui risultasse che dei magistrati non si fossero comportati correttamente (soprattutto nell’attività giurisdizionale), dovrebbero giustificarsi e, se non fossero in grado di farlo, dovrebbero poter essere sanzionati pesantemente.
Naturalmente occorrerà riformare anche le altre istituzioni (Consob, Finanza, Polizia, ecc.), affinché l'operato dei loro funzionari possa essere adeguatamente controllato da istituzioni di livello superiore, ma se non funzionasse la Giustizia, neanche le altre istituzioni potrebbero funzionare bene.


E. Sostegno debito pubblico dai cittadini

Per realizzare adeguatamente quanto sopra esposto, pur cercando di far presto, potrebbero essere necessari diversi mesi, durante i quali i mercati potrebbero continuare a non avere fiducia nella solvibilità italiana, per cui continuerebbero a chiedere interessi elevati sulle nuove emissioni di titoli di stato.
Per contrastare questa possibilità, una soluzione sarebbe quella di emettere dei buoni postali nominativi, finanziariamente appetibili, ma non vendibili per almeno due anni e acquistabili soltanto da cittadini italiani. Un'ipotesi potrebbe essere quella di offrire un tasso di interesse fisso del 2-3% più l'inflazione, il tutto senza tasse né spese (si tratterebbe di interessi abbastanza elevati, ma sarebbero giusti e rimarrebbero in "casa").
Ottenendo delle entrate per questa via, lo Stato potrebbe ridurre le nuove emissioni di titoli e, di conseguenza, i tassi di interessi richiesti dovrebbero calare (per la legge della domanda e dell'offerta).
Naturalmente ciò potrà essere attuato una volta ottenuta, almeno, la fiducia dei cittadini italiani, il che potrà avvenire quando essi si convinceranno che questa volta lo stato fa sul serio, iniziando veramente ad attuare quanto sopra.
 

Così lo Stato italiano comincerebbe a funzionare in base a regole più giuste, l'evasione fiscale dovrebbe diminuire, il clientelismo dovrebbe sparire e tangentopoli dovrebbe essere vinta.
Ciò favorirebbe i politici più onesti e volonterosi, per cui anche il governo del paese migliorerebbe.
Così sarebbe possibile anche far accettare ai cittadini gli inevitabili sacrifici che dovrebbero fare per ridurre il debito pubblico a dimensioni sostenibili, perché lo farebbero con la consapevolezza di ottenere un futuro migliore per loro e, soprattutto, per i loro figli.