INDICE ED INIZIO ARGOMENTO "UN GIUDIZIO CONTRO LE LEGGI NATURALI"

 

DIMOSTRAZIONE RIASSUNTIVA CHE I FATTI  CHE DIMOSTREREBBERO LA SOTTRAZIONE DEI DOCUMENTI AZIENDALI, NON POSSONO ESSERE AVVENUTI.

 

I giudici di secondo grado, modificando quanto affermato dal giudice di primo grado, e cioè che “la ditta montò tutta la vicenda per avere il pretesto per sbarazzarsi di Tonello”, hanno scritto che si può affermare ‘allo stato, quanto all’accaduto, “solo” che quella mattina dalla giacca del dipendente Tonello era caduto accidentalmente materiale cartaceo di contenuto imprecisato”, per cui significa che loro pensano che quel fatto è, invece, avvenuto, anche se col termine “solo” posto tra apici, forse hanno voluto manifestare qualche dubbio.

Ma si pensa di aver dimostrato che la testimonianza sulla quale si basa il loro giudizio, non può proprio essere veritiera, in quanto si riferisce a fatti che non possono essere realmente accaduti in quanto in contrasto con le leggi della fisica e, quindi, impossibili.

Comunque qui di seguito si riassumono le due maggiori prove che lo dimostrano.

 

 

1. Scostamento della porta che avrebbe fatto cadere l’appendiabiti.

 

Nella nuova versione della fantomatica sottrazione di documenti aziendali, a differenza di quella precedente dove è scritto che Pillon “apriva con forza la porta”, è scritto che il Pillon ha solo scostato la porta (che era stata appena aperta dal Pastore) che, però, miracolosamente avrebbe sbattuto comunque contro l’appendiabiti posizionato dietro la porta stessa facendolo addirittura cadere.

Si tratta di un fatto in contrasto con le leggi della fisica, perché un oggetto non può muoversi ad una velocità superiore a quella che gli imprime una determinata forza e, quindi, una porta già ben aperta e solo scostata, e quindi spinta usando una forza lieve, non può essere accelerata così fortemente da sbattere su un appendiabiti e farlo addirittura cadere a terra.

Ma i giudici di secondo grado, modificando quanto affermato da quello di primo grado, hanno almeno ritenuto credibile la testimonianza di Bianchin, che ha praticamente confermato di aver visto Pillon scostare normalmente (stava tranquillamente andando ad una riunione di lavoro) la porta già aperta, e poi la porta sbattere violentemente contro l’appendiabiti tanto da farlo perfino cadere per terra (cosa comunque almeno quasi impossibile) assieme ad una fantomatica giacca, e poi dei documenti uscire dalla sua tasca e cadere per terra. In barba a tutte le leggi della fisica.

Ad ulteriore dimostrazione dell'incredibilità della testimonianza di Bianchin, si fa rilevare che quando tre persone (prima Pastore, poi Pillon e infine Bianchin) devono passare attraverso una porta chiusa, naturalmente la prima la apre e poi la lascia ben aperta per assicurare l’agevole passaggio di chi la segue (soprattutto se questi è il suo datore di lavoro), la seconda vi passa al massimo toccando istintivamente la maniglia dato che se la trova sulla traiettoria di una delle sue mani, e la terza chiude la porta. Per cui non è giustificabile neanche che il datore di lavoro abbia anche solo scostato la porta.

 

 

2. Fuoriuscita di diversi documenti da una giacca che cade con l’appendiabiti.

 

In base alle leggi della fisica, se una giacca viene accelerata (quando essa inizia a cadere per terra assieme all’appendiabiti), diverse carte piegate e nascoste all’interno di una sua tasca e, quindi, ben aderenti alle sue pareti, non possono accelerare di più della giacca stessa, ma formano un tutt’uno con essa e ne seguono il suo destino.

E le stesse leggi valgono anche per la decelerazione (quando la giacca viene fermata dal pavimento).

Solo nel caso in cui la giacca cade in modo perpendicolare al pavimento, poiché le carte piegate rimangono rigide, mentre la stoffa della tasca esterna si affloscia un po’ e quindi l’orlo della tasca scende lievemente, può capitare che nell’attimo dell’impatto le carte fuoriescano di poco, ma subito dopo, quando la giacca si affloscia per terra, l’orlo riprende lo stato originale almeno quasi completamente. Per cui neanche in questo caso le carte possono fuoriuscire dalla tasca. E comunque la caduta di una giacca assieme ad un appendiabiti (“l'appendiabiti cadde al suolo e con esso la giacca del signor Tonello”), avviene obliquamente e non perpendicolarmente, per cui questo caso non è neanche applicabile.

Pertanto si crede di aver dimostrato che dei documenti nascosti (quindi piegati più volte) nella tasca esterna di una giacca appesa ad un appendiabiti, non possono fuoriuscire dalla tasca per la caduta della giacca assieme all’appendiabiti.

Però i giudici di secondo grado, modificando quanto affermato da quello di primo grado, hanno ugualmente almeno ritenuto possibile quanto testimoniato da Bianchin, il quale confermando la seconda versione, ha affermato di aver visto dei documenti postali “cadere” dalla tasca di una fantomatica giacca caduta per terra assieme ad un appendiabiti.

 

La madre di Luca, per ottenere una conferma della sua tesi da parte della giustizia, ha inviato un esposto al Consiglio Superiore della Magistratura, il quale ha risposto di non avere la competenza per farlo. Per cui, almeno fino a prova contraria, si deve dedurre che secondo la giustizia italiana una testimonianza su dei fatti fisicamente impossibili, è credibile e non è possibile modificarne il giudizio.