ETERE CONTINUO - Una delle mie ipotesi
L'etere di Newton riempie tutto l’universo ed è meno denso dentro i corpi celesti e più denso nello spazio vuoto celeste. E nell’allontanarsi dai corpi celesti diventa man mano sempre più denso (in funzione, quindi, della distanza dai corpi celesti). Ed ogni corpo compie uno sforzo per andare da dove il mezzo etereo è più denso a dove il mezzo etereo è meno denso, e cioè verso i corpi celesti, giustificando, così, l’attrazione gravitazionale.
Ma Newton non ipotizzò il motivo per il quale il mezzo etereo sarebbe stato meno denso all’interno dei corpi celesti e più denso man mano che ci si allontanava da essi e neanche perché ogni corpo avrebbe dovuto compiere uno sforzo per andare da dove il mezzo etereo è più denso a dove è meno denso.
Non poteva farlo.
Perché a quei tempi non era ancora stata scoperta la famosa formula: e = m x c² (l'energia è uguale alla massa per la velocità della luce al quadrato) che, in pratica afferma che la materia è una forma di energia.
Ma se l’energia può manifestarsi in forma ondulatoria, allora anche la materia potrebbe essere considerata una manifestazione ondulatoria.
Allora il “mezzo etereo” ipotizzato da Newton, potrebbe essere il mezzo dove la materia e l’energia di manifestano in una forma ondulatoria.
In pratica l'etere potrebbe essere l’unica “materia” esistente, che riempie tutto l’universo: perciò quello che noi consideriamo materia, non sarebbe altro che una manifestazione ondulatoria nell’etere.
Questo etere, però, non può essere assimilabile alla materia che noi percepiamo, ma deve essere qualcosa di ben diverso, e le onde nell'etere non possono essere assimilabili a quelle che si manifestano nella materia, in quanto se quest'ultima è una manifestazione ondulatoria nell’etere, le onde nella materia non possono essere altro che onde che si manifestano su altre onde e, quindi, diverse dalle onde nell'etere, che NON si manifestano su altre onde (spero di essermi spiegato).
Tra le proprietà dell’etere ci potrebbe essere anche quella di poter variare di densità anche senza essere composto da atomi o altre particelle: è difficile da immaginare, ma bisogna pensare che si tratta di una sostanza differente da quelle che noi possiamo percepire; potrebbe essere un qualcosa di immenso e nello stesso tempo indivisibile, e cioè "continuo". Per comprendere ciò che intendo come "continuo", si pensi a quello che noi definiamo vuoto (che non è composto da particelle di vuoto). Infatti il "mio" etere continuo corrisponde proprio a quello che comunemente viene definito vuoto.
E allora la materia potrebbe essere il risultato di un fenomeno ondulatorio che produce una forte intensità di etere.
Quindi la particella elementare di materia potrebbe essere una specie di fenomeno fisico che preleva (tira) etere intorno a sé stesso per "alimentare" la sua necessaria intensità di etere.
Di conseguenza un oggetto potrebbe essere costituito da un’insieme di fenomeni fisici legati tra di loro, che cercano di tirare etere intorno a loro.
Così le zone limitrofe all’oggetto si troverebbero ad avere un etere meno denso, che tenderebbero a recuperare dalle zone più esterne, e così via fino alle zone più lontane.
Ed ogni punto dell'universo (costituito da etere) conterebbe etere con una determinata densità, in funzione dei tiraggi di etere di tutti gli oggetti che lo influenzano.
Allora un oggetto (si immagini l’oggetto come un insieme di particelle ottenute grazie ad un insieme di fenomeni fisici), per tirare la stessa quantità di etere da tutte le direzioni nel minor tempo possibile, è costretto a spostarsi sempre di più verso dove l'etere è meno denso, e cioè verso dove la massa costituita dagli oggetti è maggiore. Il che spiega l’attrazione provocata dalla forza di gravità dalle masse.
Con questa tipologia di etere, quindi, sarebbe possibile dare una spiegazione alla forza di gravità, in un modo migliore di quella proposta con la query 21 di Newton.